Anche in Ciociaria le CER sono realtà
La rivoluzione energetica passa per Ferentino. Infatti, nello specifico un gruppo di aziende si è costituito in una Comunità energetica rinnovabile
Oggi anche in Ciociaria le CER sono realtà. E la rivoluzione energetica passa per Ferentino. Infatti, nello specifico a Ferentino un gruppo di aziende si è costituito in una Comunità energetica rinnovabile, grazie a un lavoro di raccordo da parte di Impresa Circolare e di Confapi. A oggi le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano una delle soluzioni migliori per affrontare e ridurre la dipendenza energetica, promuovendo un’economia più circolare e fronteggiando la crisi climatica.
Ma questa scommessa parte dai singoli territori, perché investire sull’energia condivisa griffata CER significa per le aziende soprattutto risparmiare, oltre che mettere in moto un meccanismo culturale che porta al miglioramento ambientale. Ed è grazie agli strumenti offerti dal decreto CER 2024 che oggi è facile aderire a una CER beneficiando di un autentico efficientamento energetico all’interno dell’azienda, riducendo i costi e producendo o consumando energia rinnovabile.
Infatti, grazie al decreto CER 2024, è possibile per cittadini, piccole e medie imprese, enti locali e associazioni unirsi in forme organizzate per produrre e condividere energia rinnovabile a livello locale, accedendo a incentivi economici.
“Le CER permettono di produrre energia rinnovabile localmente, ottenendo una maggiore indipendenza energetica per le imprese e i territori, oltre a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili che contribuiscono all’inquinamento climatico. Uno dei principali vantaggi è la stabilizzazione dei costi energetici: la CER riceve incentivi dal GSE per l’energia condivisa tra i suoi partecipanti; così, le imprese che partecipano alla CER ricevono corrispettivi economici dalla propria CER, che aiutano a compensare il costo dell’energia e proteggono dalla volatilità del mercato. Inoltre, una parte degli incentivi generati dalla CER viene destinata al territorio per iniziative di utilità sociale, con benefici concreti per la comunità locale. Questo rafforza il legame tra imprese e territorio, creando un modello sostenibile, inclusivo e vantaggioso per tutti” sottolinea Paolo Rinaldi, AD di Impresa Circolare.
Ma come funziona una CER? E come aderire anche se non si ha un impianto proprio? Le CER sono strutture organizzative che permettono a più soggetti di partecipare attivamente alla produzione e al consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili, aziende consumatrici e produttori di energia rinnovabile, tipicamente fotovoltaica. Caratteristica delle CER è che l’energia non è destinata all’autoconsumo individuale, ma viene condivisa virtualmente tra i membri della comunità, tutti connessi alla stessa cabina primaria della rete elettrica. “Questo metodo permette di valorizzare al massimo l’energia prodotta, favorendo un modello di autoconsumo collettivo dell’energia” sottolinea Paolo Rinaldi.
Ed è proprio questa la differenza fondamentale rispetto all’autoconsumo tradizionale: nelle comunità energetiche, l’energia viene valorizzata all’interno del gruppo, riducendo la dipendenza da fonti esterne.
A Ferentino le aziende che si sono unite per questa finalità beneficiano di energia condivisa, ottenuta attraverso la produzione locale di energia: l’energia generata è immessa nella rete pubblica; contemporaneamente le aziende consumatrici consumano energia dalla rete, il GSE contabilizza, per ogni ora, quanta energia è immessa e quanta consumata: il minor valore dei due è definita energia condivisa ed è incentivata dal GSE. Per le aziende consumatrici solo benefici economici e nessun costo. La gestione della CER è a carico del gestore della CER, denominata CER IMPRESE, una società cooperativa senza scopo di lucro, gestita appunto da Impresa Circolare deche per le aziende non ha affatto un costo ma solo benefici” specifica ancora Rinaldi.
E i benefici? Per ogni megawattora condiviso, produttore e consumatore si dividono circa 100 euro per megawattora, per un periodo di 20 anni: di fatto una riduzione dei costi energetici per i consumatori.
Ma questa scommessa parte dai singoli territori, perché investire sull’energia condivisa griffata CER significa per le aziende soprattutto risparmiare, oltre che mettere in moto un meccanismo culturale che porta al miglioramento ambientale. Ed è grazie agli strumenti offerti dal decreto CER 2024 che oggi è facile aderire a una CER beneficiando di un autentico efficientamento energetico all’interno dell’azienda, riducendo i costi e producendo o consumando energia rinnovabile.
Infatti, grazie al decreto CER 2024, è possibile per cittadini, piccole e medie imprese, enti locali e associazioni unirsi in forme organizzate per produrre e condividere energia rinnovabile a livello locale, accedendo a incentivi economici.
“Le CER permettono di produrre energia rinnovabile localmente, ottenendo una maggiore indipendenza energetica per le imprese e i territori, oltre a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili che contribuiscono all’inquinamento climatico. Uno dei principali vantaggi è la stabilizzazione dei costi energetici: la CER riceve incentivi dal GSE per l’energia condivisa tra i suoi partecipanti; così, le imprese che partecipano alla CER ricevono corrispettivi economici dalla propria CER, che aiutano a compensare il costo dell’energia e proteggono dalla volatilità del mercato. Inoltre, una parte degli incentivi generati dalla CER viene destinata al territorio per iniziative di utilità sociale, con benefici concreti per la comunità locale. Questo rafforza il legame tra imprese e territorio, creando un modello sostenibile, inclusivo e vantaggioso per tutti” sottolinea Paolo Rinaldi, AD di Impresa Circolare.
Ma come funziona una CER? E come aderire anche se non si ha un impianto proprio? Le CER sono strutture organizzative che permettono a più soggetti di partecipare attivamente alla produzione e al consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili, aziende consumatrici e produttori di energia rinnovabile, tipicamente fotovoltaica. Caratteristica delle CER è che l’energia non è destinata all’autoconsumo individuale, ma viene condivisa virtualmente tra i membri della comunità, tutti connessi alla stessa cabina primaria della rete elettrica. “Questo metodo permette di valorizzare al massimo l’energia prodotta, favorendo un modello di autoconsumo collettivo dell’energia” sottolinea Paolo Rinaldi.
Ed è proprio questa la differenza fondamentale rispetto all’autoconsumo tradizionale: nelle comunità energetiche, l’energia viene valorizzata all’interno del gruppo, riducendo la dipendenza da fonti esterne.
A Ferentino le aziende che si sono unite per questa finalità beneficiano di energia condivisa, ottenuta attraverso la produzione locale di energia: l’energia generata è immessa nella rete pubblica; contemporaneamente le aziende consumatrici consumano energia dalla rete, il GSE contabilizza, per ogni ora, quanta energia è immessa e quanta consumata: il minor valore dei due è definita energia condivisa ed è incentivata dal GSE. Per le aziende consumatrici solo benefici economici e nessun costo. La gestione della CER è a carico del gestore della CER, denominata CER IMPRESE, una società cooperativa senza scopo di lucro, gestita appunto da Impresa Circolare deche per le aziende non ha affatto un costo ma solo benefici” specifica ancora Rinaldi.
E i benefici? Per ogni megawattora condiviso, produttore e consumatore si dividono circa 100 euro per megawattora, per un periodo di 20 anni: di fatto una riduzione dei costi energetici per i consumatori.
30 Maggio
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