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Pensioni, arriva luglio e arriva la quattordicesima

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Ammonta a 630 euro extra: tutte le novità del cedolino Inps

Luglio si conferma il mese più atteso dai pensionati italiani, ma anche il più complicato da capire. Non solo per il caldo record, ma anche per il cedolino. Quest’anno, il primo luglio porta con sé una serie di operazioni contabili e fiscali che modificano sostanzialmente l’importo erogato tra bonus, conguagli e trattenute che richiedono particolare attenzione.

L’Inps ha confermato che il pagamento avverrà regolarmente con valuta primo luglio, seguendo la consueta regola del primo giorno bancabile del mese. Ma cosa troveranno i pensionati italiani nel cedolino di luglio?

La quattordicesima nella pensione

La quattordicesima mensilità rappresenta la principale caratteristica del cedolino di luglio. L’Inps procederà all’erogazione automatica della somma aggiuntiva per chi, entro il 31 luglio 2025, avrà compiuto almeno 64 anni e possiederà un reddito individuale annuo non superiore a due volte il trattamento minimo, pari a 15.688,40 euro.

Gli importi variano significativamente in base agli anni di contribuzione versati. Chi ha accumulato fino a 15 anni di contributi (18 per gli autonomi) riceverà fino a 437 euro, mentre la fascia intermedia tra 15 e 25 anni di contributi (tra 18 e 28 per autonomi) può contare su un massimo di 546 euro. I più fortunati, con oltre 25 anni di contributi (oltre 28 per autonomi), vedranno accreditati fino a 655 euro.

La quattordicesima, introdotta dalla legge 127 del 2007, mantiene la sua natura di sostegno alle fasce più deboli della popolazione anziana e non è soggetta a tassazione. Per chi matura i requisiti tra agosto e dicembre 2025, il pagamento slitterà al cedolino di dicembre.

Cosa c’è nel cedolino di luglio

Il cedolino pensione di luglio 2025 presenta diverse peculiarità che lo distinguono dagli altri mesi:

Quattordicesima mensilità: erogazione automatica per chi possiede i requisiti anagrafici e reddituali;
Conguagli Irpef 2024: ricalcolo delle imposte dell’anno precedente con eventuali debiti o crediti anche tramite verifiche retroattive su erogazioni precedenti;
Addizionali regionali e comunali: trattenute relative al 2024 spalmate in 11 rate;
Recupero bonus 2022: trattenute da 50 euro mensili per chi ha ricevuto indebitamente i bonus da 200 e 150 euro;
Pagamenti semestrali: accredito del secondo semestre per pensioni molto basse;
Verifiche retroattive: controlli Inps su erogazioni precedenti con eventuali recuperi.
630 euro in più nella pensione: quando succede?
Una categoria particolare di pensionati riceverà a luglio fino a 630 euro netti che non hanno nulla a che vedere con la quattordicesima. Si tratta del pagamento del secondo semestre 2025 per coloro che percepiscono una pensione molto bassa, per la quale l’Inps applica regole di accredito differenti.

Il decreto ministeriale del 25 marzo 1998 stabilisce infatti che quando l’importo del trattamento è superiore al 2% del trattamento minimo ma entro il 15% (quest’anno la soglia è di 603,40 euro), il pagamento viene effettuato in due tranche semestrali: a gennaio e a luglio.

Anziché ricevere dodici piccoli ratei mensili, questi pensionati ricevono sei mensilità in un’unica soluzione, il che rende gennaio e luglio due mesi cruciali per il bilancio dei nuclei interessati.

Il pericolo retroattività: quando l’Inps può chiedere i soldi indietro

Il cedolino di luglio porta con sé anche gli aspetti meno graditi della gestione previdenziale. L’Inps ha avviato un’intensa attività di recupero delle somme erogate erroneamente negli anni precedenti, con particolare attenzione ai bonus straordinari del 2022.

Le trattenute da 50 euro mensili per il recupero dei bonus da 200 e 150 euro del 2022 rappresentano una realtà per chi li ha ricevuti senza possedere i requisiti necessari. Queste verifiche proseguiranno fino all’estinzione completa del debito, incidendo significativamente sull’importo netto della pensione.

Parallelamente, i conguagli Irpef relativi al 2024 possono generare debiti fiscali che vengono recuperati direttamente dal cedolino. Per i pensionati con redditi annui inferiori a 18.000 euro, l’Inps attiva automaticamente una rateizzazione quando il debito supera i 100 euro.

Gli strumenti per non perdere l’orientamento

La complessità del cedolino di luglio rende fondamentale l’utilizzo degli strumenti digitali messi a disposizione dall’Inps. Il portale istituzionale offre accesso dettagliato a tutte le voci che compongono il pagamento, permettendo di verificare l’eventuale accredito della quattordicesima, l’applicazione di conguagli o la presenza di trattenute.

Il modello Obis/M rappresenta uno strumento prezioso per avere una panoramica completa dei diritti pensionistici, inclusi eventuali arretrati o benefici futuri. Il modello Obis/M è consultabile sul sito dell’Inps nella sezione “Prestazioni e Servizi” > “Fascicolo previdenziale del cittadino” > “Modelli” > “Certificato di pensione – Obis M”. L’accesso richiede credenziali Spid di secondo livello, Cie o Cns.

 

30 Giugno
Autore
Redazione

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